ACQUE: RACCOLTA


 

Poiché molti castelli sono posti in collina o montagna, molto spesso, invece, si raccoglieva l'acqua piovana e la si raccoglieva in cisterne. Le superfici di raccolta comprendevano i tetti, il cammino di ronda ed i cortili.


 

Montepoggiolo, FC.

Il cammino di ronda è incavato verso l'interno per aumentare la superficie di raccolta dell'acqua,


 

CANALI DI GRONDA

 

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Pulsano, TA.

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Castello degli Aghinolfi, MS.

Pozzetto di smistamento acque.

 

Gagliano Aterno, AQ

Vasca di raccolta dell'acqua piovana


 

SARTEANO, SI


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L'acqua dal tetto interno cade in due canali di gronda a , che supponiamo in laterizio o in legno, sostenuti da mensole in pietra b. Perviene quindi in una vasca di raccolta in pietra c (vedi sotto) che la convoglia in un discendente pluviale formato da una serie di tubi in cotto con innesto a bicchiere d d d per poi confluire nella cisterna.

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La serie di mensole in pietra , b nello schema precedente, che sosteneva i due canali di gronda. Notare la marcata pendenza verso il centro del paramento.

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La vasca di raccolta, c nello schema.
   

 

 

DISCENDENTI PLUVIALI

 

Lagopesole, PZ.

Castello di Federico II di Svevia, che racchiude una torre quadrata più antica.

Les Baux, Francia.

Il castello sorge nella località che ha dato il nome alla bauxite, il minerale da cui si è estrae l'alluminio.

Narni, PG.
Anche se comunemente ritenuto opera del cardinale Albornoz nel 1355, assomiglia straordinariamente ai castelli svevi.

Vairano Patenora, CE.

I TUBI IN COTTO CON INNESTO A BICCHIERE ERANO MOLTO USATI NEL MEDIOEVO PER OGNI TIPO DI CONDOTTI

 


 
   
   
 

 

CISTERNE PER LA CONSERVAZIONE DELL'ACQUA

 

La tipica conformazione delle cisterne è a pianta rettangolare con volta a botte. Più rare le cisterne cilindriche coperte a cupola emisferica. Le pareti della cisterna erano solitamente impermeabilizzate con un intonaco di cocciopesto, cioè con gli inerti della malta costituiti da laterizio frantumato, facilmente riconoscibile per la colorazione rosata dell'impasto. Si ha notizia di una cisterna impermeabilizzata da una foderatura interna di cuoio, a Hen Domen (UK) (vedi Ruckley, cit. a fine pagina).

 

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S. Eusanio, AQ.

Modigliana, FC.

Nell'immagine lo scarico di troppo pieno ed una bocca di adduzione della cisterna.

Notare l'intonaco impermeabile solo sulla porzione utilizzabile del volume interno.


 

BACINI

 


 

Krak des Chevaliers, Siria.

Bacino a cielo aperto per la raccolta dell'acqua piovana, forse anche a fini difensivi.


 

Parthenay, Francia.

Bacino ("reservoir") nel fossato del castello.


 

CISTERNE IN CIMA ALLE TORRI

 

A Castel del Monte, il più celebre castello di Federico II di Svevia, quattro delle otto torri angolari ospitavano in sommità cisterne alte che servivano di acqua in pressione tutto l'edificio. 

 

FILTRI

 

"... un vacuo quadro o tondo di piei quattro in larghezza e sei per l'altezza. E tutta questa vacuità di minuta e ben lavata ghiara si riempi, e l'acqua per essa stillando purificata passa.  Infra questa vacuità e la cisterna un'altra vacuità [...] E sopr'al fondo per altezza di un pié el foro per lo quale l'acqua nella cisterna entrare chiara e purificata possi, perché ogni grossezza nel fondo rimane."
Francesco di Giorgio, Trattati, p.134.

 


 
Avio, TN, Castello di Sabbionara

A Sx la botola d'accesso al filtro della cisterna.


 

Gradara, PU

Interno del filtro.


 
Maioletto, PU

Si può notare nell'immagine la colorazione rosa dell'intonaco impermeabile in cocciopesto.

 

S. Arcangelo, FC

Botola d'accesso ed interno del filtro.

 


 

ACQUEDOTTI

 

Quando non ci si sentiva sufficientemente garantiti dalla disponibilità di acqua piovana, si ricorreva a condutture provenienti da fonti esterne, intercettabili, ma che consentivano di iniziare l'assedio con le cisterne piene. Tale disposizione è testimoniata per Baghras e Montfort in Terrasanta e Dunnottar in Gran Bretagna. Sappiamo anche che in svariati casi si ricorreva al trasporto someggiato dell'acqua -sono rimasti i documenti di pagamento- per mantenere le cisterne a livello.

Alcuni rari castelli utilizzavano direttamente l'acqua in pressione proveniente dall'acquedotto, con tubature in piombo e rubinetti in bronzo. Esempi in tal senso sono Puivert, in Francia, e Restormel, in Cornovaglia, come testimoniato da un documento del 1337.

La fortificazione crociata delle Caves de Tyron era appunto rifornita d'acqua mediante un acquedotto sotterraneo e la riserva interna era evidentemente scarsa, perché, scoperto ed intercettato il condotto, fu costretta ad arrendersi.

 


 

Krak des Chevaliers, Siria.

Acquedotto a cielo aperto a servizio del castello, edificato dopo l'occupazione mamelucca.

Francesco di Giorgio Martini: condotta forzata con sifone per l'approvvigionamento idrico di una fontana.
   
   

  Per approfondire l'argomento: N. A. Ruckley, Water Supply of Medieval Castles in the United Kingdom, «FORTRESS», 7 (1990), pp.14-26.