LA FORTIFICAZIONE
MEDIEVALE IN TERRA E LEGNO |
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Le prime forme note di fortificazione in terra e legno
risalgono al Neolitico e, a ben guardare, questo tipo di difesa resta da allora
ininterrottamente in uso.
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Hambledon Hill, UK
Roger Mercer, The earliest defences in Western Europe, «FORTRESS»,
3, (1989), p.7. |
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AGGER, argine
Nel primo Medioevo si adotta la più semplice forma di fortificazione di pianura
che consiste nello scavo di
un fossato a perimetro chiuso e nel riporto del terreno di risulta
all'interno, così da conferire il vantaggio altimetrico ai difensori. Il
bordo dell'argine era coronato da una palizzata (inizialmente) dietro la quale
si riparavano i difensori. |
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SPINATA
La scarpata esterna dell'agger era piantumata con arbusti spinosi
per rendere più difficoltosa la salita all'avversario. |
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FOSSATO ACQUEO
Sempre per aumentare le difficoltà dell'attaccante (nella fortificazione
iniziale pensiamo che non si usasse la guerra di mina) il fossato era allagato
o allagabile.
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RECINTO
Le prime fortificazioni erano recinti realizzati coi sistemi descritti (dai
dati archeologici).
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Castiglione Mantovano
(c. di Roverbella), MN
Un eccezionale esempio di fortificazione a rilievo in terra conservato fino
ad oggi.
Il riparo sommitale è in muratura, la presenza di
torri a filo induce a ritenerlo duecentesco, e le torri portaie sono ancora
successive, ma il disegno generale -a pianta rettangolare con gli angoli
arrotondati- è ancora quello di una fortificazione in terra e legno. |
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Questo bassorilievo, su una ghiera d'arco della Cattedrale di Modena,
mostra una coppia di torri in legno con struttura a traliccio e paramento in
tavoloni.
Il frequente termine "bertisca" e sue varianti potrebbe
talvolta aver designato le torri in legno, mentre i "propugnacula"
potrebbero in alcuni casi indicare o il parapetto merlato in legno o
l'apparato a sporgere, come mostrato nell'immagine.
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Descrizione di una motta fortificata
in Fiandra, all'inizio del XII secolo: E' abitudine di tutti gli uomini più
ricchi e più nobili della regione ... erigere, ammucchiando terra, una motta
tanto alta quanto sono capaci di fare, di scavare tutto attorno un fossato il
più largo possibile e di grande profondità; di fortificare questa motta, lungo
tutto il perimetro della parte superiore, per mezzo di una palizzata di assi
unite fra loro molto saldamente, a guisa di muraglia; di munirne la
circonferenza, per quanto possibile, di torri; all'interno della palizzata, al
centro, si costruisce una casa, o piuttosto una fortezza, che domina
l'insieme, disposta in modo tale che l'ingresso della detta dimora sia
accessibile solo per mezzo di un ponte che, partendo dal bordo esterno del
fossato e appoggiandosi su una serie di pilastri disposti a due a due o
anche a tre a tre nei punti voluti, si alzi a poco a poco e scavalchi il
fossato seguendo una pendenza tale da raggiungere la motta proprio all'altezza
del suo orlo e da sboccare direttamente di fronte alla porta.
C. M. La Roncière, P. Contamine, R. Delort e M. Rouche, L'Europe
au Moyen Age. Documents expliqués, II: Fin IX siècle, Parigi, 1969,
p. 152. "La torre e la
motta di Durham sono descritte in un documento del XII secolo sostenute da
quattro pali, uno in ogni angolo, e ognuna delle quattro pareti provvista di
una galleria [uno hourdage, probabilmente].
La torre di Ardres [... era] una motta sulla quale si trovava un edificio di
legno [...] a tre piani, il primo per i magazzini, il secondo per la
residenza, con la cucina; e nel terzo l'abitazione della famiglia [del
siniscalco del conte di Boulogne], la cappella ed una loggia."
Mallett, Signori e mercenari, p.68.
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MOTTA
L'estremo restringimento del perimetro difeso porta alla "motta",
cioè una collina artificiale.
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Gisors, Normandia |
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Cardiff, Galles |
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Le torri su motta, dai rilievi archeologici, appaiono di quattro tipi: 1)
Semplicemente costruite in cima alla motta.
2) A ritti portanti verticali prolungati fino al suolo.
3) A ritti e pareti prolungati fino al suolo, così da ricavare locali
sotterranei.
4) Casi nei quali si è costruita la torre sul terreno naturale, addossandole
in seguito il riporto in terra.
(Da DeVries, Medieval military technology,
p.210-211.) |
"Le dimensioni medie di una motta erano le
seguenti: 30 metri di diametro alla base, 10 metri all'apice; altezza: 5 o 6
metri. Ma si incontrano anche motte più imponenti: 60 metri di diametro alla
base, 20 metri al vertice; altezza 10 metri. La superficie di una motta era
compresa fra 7 e 30 are alla base e, al livello della piattaforma superiore, tra
3/4 d'ara e e 3 are."
Contamine, La guerra ..., p.73.
La Clifford's Tower di York non prolungava le sue
fondazioni fino al terreno compatto (caso 1 dello schema soprastante) così "le
inondazioni del 1315-16 indebolirono la base della motta artificiale e indussero
una subsidenza del terreno che infine, nel 1360, portò la struttura a spezzarsi
in due parti" (Gravett, English Castles 1200-1300, p.10)
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Il termine spoldum, spaldum riteniamo indicasse un
rilievo in terra sul quale combattere, ma non sapremmo localizzarlo in maniera
precisa; forse in
casi diversi occupava diverse posizioni. |
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Le fortificazioni in legno e terra restano in uso fino a tardi: ancora nel
Cinquecento per posizioni di minor importanza non si è provveduto
all'ammodernamento, tranne talvolta per l'aggiunta di torri portaie in muratura.
Manoscritto Gozzadini, Biblioteca dell'Archiginnasio, Bologna |
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