L'architetto senese Francesco di Giorgio Martini, alla fine del Quattrocento, mostra nei suoi "Trattati" una serie di proposte innovative che non sembrano essere state accolte dai suoi contemporanei.
Il Martini ha probabilmente utilizzato qualcuno di questi meccanismi perché, ad esempio, nel torrione di Cagli non si vedono le predisposizioni dei tipi di azionamento consueti.
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Per approfondire l'argomento:
C. Maltese (a c. di), Francesco di Giorgio Martini - Trattati di architettura ingegneria e arte militare, Il Polifilo, Milano 1967. D. Palloni, G. Rimondini, Particolari dell'architettura castellana - i ponti levatoi, CASTELLUM 44, Istituto Italiano dei Castelli, 2002. |