SARACINESCHE |
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La saracinesca fu inventata nella Grecia classica col nome originario di "cataratta". La sua funzione originaria era di intrappolare i primi guerrieri nemici entrati dalla porta, i più valorosi, e di isolarli dal grosso della truppa perché fossero uccisi dai difensori, in maggioranza numerica.
Le saracinesche erano solitamente in travetti di quercia, ma a volte anche a grata di ferro; in inglese le saracinesche in ferro sono chiamate con un nome distinto, "yett", mentre la saracinesca normale viene definita "portcullis".
E' facile comprendere se la saracinesca era in legno o in ferro, semplicemente osservando la larghezza delle scanalature laterali.
"Ante portam addatur propugnaculum. In cuius ingressus ponitur
cataracta quae anulis ferreis ac funibus pendet;
ut si hostes intraverint, dimissa eadem, extinguantur inclusi".
Vegezio, lib. 4º, cap. 4.
"La porta Santo Stefano han demolito a forza / son lì
lì per entrare a prendere la città; / ma i turchi sopra avevano fissato un'altra
porta / sospesa a una catena grande , grossa e robusta, / trattenuta là in alto
mediante una puleggia. / I turchi la rilasciano, han sciolto i catenacci / e la
porta vien giù con un impeto tale / che le mura ne tremano e ne vibra la terra.
/ Nel cadere con forza prende tre cavalieri, / fino a schiantarsi in terra li
sfracella e li schiaccia."
Da: La canzone di Gerusalemme, in Gioia Zaganelli,
Le Crociate, p.571.
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Angers, Francia.
Nel castello di Angers si è conservata questa saracinesca della metà del Quattrocento che era rimasta murata a seguito di un intervento murario. |
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Angers, Francia.
La grata è in listelli di quercia a sezione quadrata di circa 12 centimetri di lato intersecati ad incastro e rinforzati con puntali in ferro, probabilmente derivati dalla tecnologia degli aratri. |

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Prato.
Scasso della saracinesca nel castello svevo.
Le saracinesche scorrevano verticalmente in apposite scanalature laterali ed abitualmente scomparivano, quando sollevate, nello spessore della muratura. |

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Montecchio Maggiore, VR.
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Marostica, VI.
In molti castelli, specialmente veneti, la saracinesca sollevata restava in vista sull'esterno. E' una delle non molte varianti regionali della tecnica castellana.
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Porto San Giorgio, AP
La saracinesca a vista non è comune nelle Marche: probabilmente è dovuta al
suggerimento o alle maestranza del committente, un Tiepolo, che eresse il
castello per conto dei Fermani.
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Braunfels,
Germania
da www.burgenwelt.de
Saracinesca a vista scorrevole in intagli praticati nei travi laterali
murati. |

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Castel Tasso, BZ.
Saracinesca a vista protetta da una veletta lignea. |

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Villeneuve-les-Avignon, Francia.
Agli anelli di ferro in alto erano appese le carrucole delle funi o delle catene di sollevamento della saracinesca. |

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Soave, VR.
In una porta della cinta di Soave è visibile questo argano della saracinesca, sulla cui antichità si possono solo avanzare ipotesi. Gli scassi per le leve, però, sono realizzati nella maniera giusta, passanti, nonché sfalsati e ortogonali tra loro. |

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Pagazzano, BG.
Spesso l'argano della saracinesca era in nicchia, come in questo castello rurale della Bergamasca (l'argano invece sembra una riproduzione ottocentesca).
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Gombervaux,
Francia
Argano di saracinesca che potrebbe essere davvero (tardo) medievale. |
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Cuellar, Spagna.
Camera di manovra della saracinesca con argano in nicchia. |

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Serralunga d'Alba, CN.
Nel celebre castello piemontese si trova ancora una plausibile carrucola di rinvio della catena della saracinesca. |
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