Dino Palloni
estratto da una comunicazione
al Consiglio Scientifico dell'Istituto Italiano dei Castelli
Palermo, 20 novembre 1993
ELOGIO DELLA TIPOLOGIA
La
classificazione tipologica è un'attività poco praticata oggidì forse per
reazione all'eccesso ottocentesco , o perché è
tipicamente frutto di lavoro erudito , con corollario di lunghi e faticosi
studi e ricerche. Lo spirito del tempo negli anni settanta ha invece
privilegiato la creatività svincolata dalla
disciplina e negli anni ottanta il raggiungimento del successo col minimo
sforzo, entrambi atteggiamenti mentali portati a bollare di pedanteria e passatismo il frutto dell'erudizione , ma non solo di questa , anche se è
opportuno ammettere che un eccesso di fiducia nella tipologizzazione espone al
pericolo di rigidezza intellettuale , anche in considerazione del fatto che
tra tutte le discipline architettoniche, la castellologia è forse quella che
presenta la maggior variabilità di espressione.
Una corretta collocazione tipologica è però molto
importante nello studio dei manufatti anche in sede archeologica , perché
indica cosa cercare e dove cercarlo , consente di controllare la coerenza
cronologica dei paramenti ed è in fondo solo una esplicitazione del metodo
della analisi tramite comparazione , comunque indispensabile per lo studio
anche dell'architettura castellana.
Infine l'uso dell'analisi tipologica è quasi sempre utilissima per la
collocazione cronologica e funzionale di esemplari privi di adeguati
riferimenti storici , nonché per una più esatta valutazione degli scopi per
cui un determinato manufatto è stato costruito.
"Occorre insistere, innanzitutto, sull'eccellenza del "Dictionnaire"
di Viollet-le-Duc: l'illustre architetto vi ha posto una documentazione
considerevole, arricchita dalla sua conoscenza dell'arte di costruire, al
punto che i suoi testi sono ancor oggi totalmente attuali, senza nulla aver
perso in seguito al progresso della ricerca archeologica. Al massimo la
conoscenza enciclopedica è progredita dalla pubblicazione di quest'opera
maggiore, un secolo e mezzo fa."
Mesqui, Chateaux et enceintes, pp.7-8.