La classificazione tipologica è un'attività poco praticata oggidì , forse per reazione all'eccesso ottocentesco, o perché è tipicamente frutto di lavoro erudito , con corollario di lunghi e faticosi studi e ricerche. Lo spirito del tempo negli anni settanta ha invece privilegiato la creatività svincolata dalla disciplina e negli anni ottanta il raggiungimento del successo col minimo sforzo , entrambi atteggiamenti mentali portati a bollare di pedanteria e passatismo il frutto dell'erudizione , ma non solo di questa , anche se è opportuno ammettere che un eccesso di fiducia nella tipologizzazione espone al pericolo di rigidezza intellettuale , anche in considerazione del fatto che tra tante discipline , la castellologia è tra quelle che presentano la maggior variabilità di espressione.
Una corretta collocazione tipologica è però molto importante nello studio dei manufatti anche in sede archeologica, perché indica cosa cercare e dove cercarlo, consente di controllare la coerenza cronologica dei paramenti ed è in fondo solo una esplicitazione del metodo dell'analisi tramite comparazione , comunque indispensabile per lo studio dell'architettura castellana.
L'uso della tipologia, infine, è spesso utile anche per la collocazione cronologica e funzionale di esemplari privi di adeguati riferimenti storici, nonché per una più esatta valutazione degli scopi per cui un determinato manufatto è stato costruito. |
(in apertura di pagina una miniatura francese dei primi anni del Quattrocento, raffigurante il castello di Lusignano, dal quale trae il nome una celebre famiglia medievale, divenuta la stirpe dei re di Cipro) |